Il posto singolo

Ma quand’è che ti decidi a trovarti un uomo tu?”

Come se fosse tutta una questione di scelte. Come se una si svegliasse un giorno con in testa l’idea di trovare qualcuno con cui fare il resto dei passi insieme, e lo trovasse. Senza problemi.

Michela ascoltava quelle solite domande senza che la toccassero veramente. Si era stancata di tutto quel parlare. Ma sapeva che quelle persone volevano vederla felice, semplicemente.

“È strano che una come te… Sei una così brava ragazza! E non di certo da buttare… Guarda che il tempo scorre!”

Pareva tutta una questione di età. Di tempo che passa. Di scadenze. Di orologio biologico. Come se ci fosse per forza un tempo adatto per fare determinate cose. E di conseguenza come se fossi sempre in ritardo. Per gli altri. Perché Michela si sentiva esattamente al posto giusto, nella vita che la rendeva finalmente serena.

Aveva avuto delle relazioni in passato. Alcune ufficiali, altre talmente incasinate da non sapere come farle uscire alla luce del sole. Aveva assaporato che significa amare e anche non sentirsi abbastanza per qualcuno. Poi ad un certo punto si era ritrovata sola, a ri-costruire se stessa, prima ancora che una storia. E pian piano si era sentita forte, ogni giorno di più.

“Allora Michi, la smetti di fare quella pretenziosa e ti lasci di nuovo andare a qualcuno? Promettimi che lo farai… Guarda che non è mica bello star da soli!”

Ci pensava Michela a quelle parole e pensava anche a come rendere comprensibili i suoi pensieri per chi la asservava dal di fuori, senza conoscere minimamente tutto quello che il suo cuore sentiva.

“Sai, io sono una di quelle persone che preferisce il posto singolo. Per dire, quando salgo sui mezzi lo adocchio subito, è il mio. O se devo prenotare un treno vado avanti nei vagoni per trovarlo.

E sai perché? Perché mi sento perfettamente a mio agio così. Perché non ho paura di stare con me, di ascoltare i miei silenzi. Non è perché sono associale o egoista. È che non voglio illudermi di non essere da sola solamente perché ho un un compagno di viaggio a fianco a me. Non voglio per forza parlare con qualcuno che riempia il mio silenzio. Non voglio accontentarmi della casualità di quel posto. Io voglio scegliere di farlo.

E sai fin quanto sarà così? Fin quanto non troverò qualcun’altro che come me ha imparato a viaggiare in un posto singolo. Da solo. Qualcuno che non senta per forza il bisogno di fare tutto in due. Qualcuno che capisca l’importanza dall’avere i propri spazi. Che non faccia ricadere tutto su di me. Che scelga però consapevolmente di starmi a fianco. Perché, diciamocelo, quando ci si è scelti certo che è più bello viaggiare in due!

Resterò nel mio posto singolo fino a quando qualcuno non sceglierà di stare in piedi, pur di starmi vicino. O fintanto non sentirò la voglia di alzarmi per andare ad ascoltare più da vicino una voce, o osservare uno sguardo.

Per questo ti prego, non mi chiedere più quando mi decido! Io tutti i giorni mi sveglio, mi preparo al meglio, perché mi piace farmi bella per me, esco di casa e semplicemente vivo. Cercando di cogliere il meglio che ogni giornata ha da regalarmi. Incontro persone, ne conosco delle nuove, parlo con sconosciuti e mi diverto ad ascoltare i discorsi di chi mi circonda. Tutti i giorni mi guardo attorno e mi apro agli altri. Tutto quel che succede o non succede è un mistero. Non farmene una colpa. “

Pubblicato da

Trentenne, comunicatrice di natura, scrittrice per hobby e amante del mare. Una sarda con il sole negli occhi.

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