Settembre con le sue prime piogge e i caldi inaspettati

Tempo di fare i conti con le cose lasciate in sospeso.
Settembre che prende e Settembre che da.
Profumo di ripartenze.
Settembre che mi sussurra sensazioni nuove.
Mi fa credere che tutto possa rifiorire, meglio di prima.
Settembre col suo profumo delicato e il vento frizzantino.
Che dà l’ultimo tocco di dolcezza alle viti e ci fa sperare in un buon vino.

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Ci credo seriamente che siamo tutti un pò cambiati dopo l’estate, segnati dal caldo e desiderosi di cambiamenti. Ho sempre pensato che Settembre rispecchi il mio carattere. Quel contrasto tra la sua malinconia e il suo esser ancora bello nelle giornate di sole. Le spiagge vuote, frequentate solo da chi si può godere il lusso di prender la vita un pò più con calma. Non mi piace l’affollamento in ogni suo aspetto, né di persone, né di sentimenti, tanto meno di parole inutili. Credo che ci sia bisogno di dare il giusto tempo e soprattutto il giusto spazio alle cose. Ecco perché amo Settembre, perché tutto riassume un certo equilibrio e possiamo tornare al nostro ritmo naturale. Alla vita di tutti i giorni. Anche se la vita di tutti i giorni diventa piena di cose da fare e cadenzata da un nuovo ritmo a cui bisogna abituarsi ogni volta.

Per esempio lo scandire quotidiano di Milano, che ormai vivo da due anni, credo mi abbia fatto diventare un pò più distratta.
Lo so che ero quella che diceva di essere “un’osservatrice attenta”, ma ultimamente mi è capitato di aver perso sguardi, incontri, chiacchiere e nuove storie da imprimere nella mente. Qualche volta son riuscita a rimediare, qualche altra ho perso per sempre l’occasione di raccontare qualcosa di quel volto adombrato dalla mia routine. Mi dispiace, ma credo sia inevitabile quando ogni giorno sembra sempre una copia, a volte leggermente più brutta, altre un pò più bella del giorno prima. Mi dispiace, ma forse è che quelle storie sparse per queste strade cittadine non sono le mie. Non sta a me raccontarle.

In questo sono diventata ancora più fatalista. E ci vedo sempre qualcosa di magico anche in un incontro mancato.

Mi sono chiesta se per caso ci sia bisogno di una scossa per contrastare questo mio strano disancorarmi dal mondo.
Se abbia forse bisogno di risvegliarmi, in qualche modo. All’inizio, conscia del cambiamento, ho pensato che prima o poi sarebbe arrivato un tornando che mi avrebbe sconvolto e poi fatto tornare a terra, più forte di prima. Distrutta ma nuova, di nuovo focalizzata sull’esterno, piuttosto che solo su me stessa. Per un certo periodo l’ho cercato e aspettato davvero quel turbinio sanatore. Poi da un giorno all’altro ho smesso, non so bene perché. So solo che nel frattempo sono stata io a prendere forza: ora il ciclone è dentro di me e aspetta solo il momento giusto per sprigionarsi. Senza fretta, senza programmi, ma con la certezza che c’è e nessuno me lo porterà via.

Scrivo oggi qualche riga mentre respiro l’aria di Settembre
in un parco al centro di Milano, dove realizzo d’improvviso che i miei trentanni sono qui a portata di mano, li sto per acchiappare, e sento che stanno arrivando nel momento giusto. Ora che le consapevolezze sono tante e sono solide. Ora che nel mio equilibrio ci sto bene. E sono felice per quello che mi ritrovo tra le mani. Per quella che sono. Ora che sono pronta a essere donna in ogni suo aspetto e faccio sul serio.

Ho un progetto in testa o forse più di uno. A volte mi manca il tempo ma non ho smesso di scrivere. A chi mi segue su questo blog chiedo pazienza, perché, me l’hanno insegnato i miei e qualche buon insegnante che fortunatamente ho incontrato nel mio percorso: le cose sensate hanno bisogno di tempo. E non voglio sentirmi dire che ho avuto troppa fretta. Non voglio farmi prendere dalla frenesia di avere un buon frutto fra le mani. Voglio che nasca nel giusto ritmo delle stagioni e della vita.

Così, prendendo spunto da questo periodo, posso dirvi che sto piantando le mie viti e curandole con tutto l’amore che posso. Aspetto un Settembre di uva matura perché finalmente possa coglierla e anche voi insieme a me possiate sentire il dolce gusto del mio vino novello. Rosso e denso al punto giusto e con tante  bollicine che possano solleticare il palato.

E per fare il vino ci vuole pazienza. Ma è soprattutto un investimento nelle stagioni future. Ci vuole fiducia. E’ questo l’unico ingrediente fondamentale.

Senza fretta. Senza ansie. Con fiducia.

Pubblicato da

Trentenne, comunicatrice di natura, scrittrice per hobby e amante del mare. Una sarda con il sole negli occhi.

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