Ciao no’,
scusami se ci ho messo tanto a farlo: a parlarti, a scriverti, come se fossi qui ora, davanti a me. Scusami se ho lasciato che i giorni passassero, così come le settimane e i mesi, senza provare a dirti le cose che provavo e mi davano un po’ di tristezza. So che mi avresti aiutato, ma forse avevo bisogno di questo silenzio che tu, andandotene, hai lasciato. Avevo bisogno di assaporarlo per bene, per rendermi conto del suo peso e di quanto possa fare bene e male un’assenza.
Le assenze, tu lo sai, bisogna cercare di metabolizzarle prima che facciano venire rughe marcate e ci invecchino precocemente o ammalino i nostri animi. Tu certe assenze te le portavi addosso da anni, si potevano leggere tutte solo a guardarti. Non ti ho mai vista ridere di gusto, quasi come non ne fossi più capace. Eppure son sicura che anche tu hai avuto momenti felici che in quel tuo ultimo giorno ti sono passati davanti come diapositive indelebili, e chiudendo i tuoi occhi per sempre ti sarà scappato un sorriso discreto, di quelli che facevi tu, e in cuor tuo avrai ringraziato per la vita che hai vissuto. Ne sono certa.
Te ne sei andata così, in un sospiro quasi impercettibile, senza disturbare nessuno, senza darci un’ultima stretta di mano, un’ultima parola, un ultimo saluto. Avevi già detto e fatto tutto quello che eri capace di fare, non hai voluto aggiungere altro. Eri fatta così, non ti piacevano i gesti plateali, le grandi manifestazioni d’affetto o le parole complicate. Eri una donna semplice che sapeva esprimere ogni cosa con le lacrime, anche la gioia. Quanto ti emozionavi nonna quando ci rivedevi e quante lacrime versavi quando ci vedevi ripartire!
Ti scrivo ora perché forse finalmente riesco a trovare le parole giuste, senza bagnarle di lacrime fresche, senza avere in mente solo quei tuoi occhi verde muschio languidi e doloranti come non li avevo visti mai, prima di un anno fa. Senza scadere in quelle solite parole che si dicono nei momenti di lutto. Io ti scrivo perché sento il bisogno di dirti che avevi ragione tu quando mi dicevi “fizza mì, tene passenzia, mica sel bezza commente a mie!”: bisogna avere pazienza di aspettare, anche se non è facile e costa molta fatica. Certo, tu potevi averne ancora un po’, non ho mai capito questo concetto che una volta vecchi, non si debba sperare più in qualcosa, ci si arrenda perché il tempo è limitato! Ma son sicura che avevi ragione su altre mille cose, che ora non ricordo che tu mi abbia detto, ma me le hai fatte capire anche solo con una delle tue tante espressioni di dissenso.
Ti scrivo per dirti che in tua assenza tante cose sono cambiate, nella nostra famiglia, nella mia vita, nel paese. Mi dispiace non poterle commentare con te, chissà cosa diresti! Saresti sicuramente felice di sapermi serena in una nuova città da esplorare e mi faresti tante domande su quale sia il mio lavoro. So che non capiresti l’80% delle mie spiegazioni e finiresti nel commentare: “quindi lavori al computer! E ti trattano bene?” Mi viene il sorriso sulle labbra a immaginarti, così come so che un secondo dopo inizieresti a parlarmi della piccola di casa, delle nuove canzoni che ha imparato e di che risposte intelligenti ti ha dato. Ma non ci sei.
Ci sono tante cose che mi mancano di te e ci saranno ancora tanti momenti in cui desidererò averti qui, ma non ci sei, non in quel modo in cui vorrei, e non posso farci nulla. Non posso dirti che le lacrime non scendono più, non riesco ancora a pensare a te solo con un sorriso. Quel tuo posto a capo tavola nei giorni di festa è un posto vuoto, anche se so che ci sei, in qualche modo.
Grazie no’ per averci voluto un bene speciale e per essere stata la radice che ha saputo tenere unita la nostra famiglia, e quando dico famiglia intendo chiunque anche per un solo giorno si sia sentito figlio, fratello, nipote, parente a casa tua. Ma soprattutto ti ringrazio per avermi regalato una mamma che ha ereditato oltre alla tua sensibilità, il tuo grande cuore.
Mica starai piangendo adesso? Ok, lo ammetto, un pochino pure io.
Complimenti. ….sembrano le parole di mia nonna. …oramai anche lei Non c e più .Quante cose ho.imparato da lei….ma la sua mancanza mi ha aiutato molto in tanti momenti difficili. …grazie no’ tue sese un istella in su kelu❤❤❤
Bellissima la tua lettera… ❤
Parole intense e piene d’amore che sento sempre anch’io verso mia madre.
Le scrivevo sempre poesie e ancora lo faccio, una…sulle sue mani tanto care…rifugio sicuro sempre per noi.
Ricordi che riscaldano il nostro cuore…sempre.
Sogni sereni
Caterina