L’ultima pagina

Eccomi qui, con ancora questo libro aperto tra le mani, ferma nell’ultima pagina.
Era da tanto che non mi capitava di farmi coinvolgere cosi da un libro. Sono state tante emozioni compresse in un centinaio di pagine. E pensare che all’inizio mi son detta: questa storia proprio non mi tocca! Ma poi, arrivi all’ultima pagina e ti senti sola, vorresti che quel misto di sorrisi e lacrime ti cullasse ancora per un po’. Vorresti riniziare daccapo, leggerlo nuovamente, ma sai che non sarebbe lo stesso, ormai sai già tutto: conosci la storia, sai come andrà a finire, non c’è più niente che ti sorprenderà, non proveresti più lo stesso piacere. Almeno, per me è cosi, se rileggessi quelle pagine so che perderebbero il loro fascino, non le apprezzerei più!

Così come per un’amore, quando finisce intendo, e tu non vorresti mai sia cosi. Ti ritrovi a guardare quell’epilogo arrivato troppo in fretta e senti la stessa sensazione di smarrimento.
In realtà proprio nell’ultima pagina tutto diventa più chiaro, è come ricomporre i pezzi sparsi lungo quel racconto, tutti quei particolari delle pagine precedenti assumono un significato. Ma nello stesso tempo, una volta finito, ti rendi conto che ti sono rimaste impresse unicamente certe frasi, certi ricordi: solo tutte le cose che ti hanno toccato davvero sono diventate pezzi di te.
Sensazioni che vorresti rivivere daccapo ma sai bene che è inutile cercare di riacchiappare, non avrebbe senso volerle vivere di nuovo, perderebbero ogni valore. E io amo stupirmi ogni volta!

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Ecco perché non rileggo mai un libro, preferisco conservare in me quello che è stato il primo impatto nell’averlo per la prima volta tra le mani e nel viverlo pagina dopo pagina, con gli occhi attenti di chi è curioso di sapere come andrà a finire. E anche se in finale poi non mi è piaciuto o forse non era come la mia mente aveva progettato, beh, questo non mi importa, in qualche modo mi ha stupito e so che mi ha lasciato comunque qualcosa dentro e per qualche strano motivo, al momento sconosciuto, mi è capitato tra le mani.

Riviverlo sarebbe uno sbaglio. Ricordarlo è l’unica via.

Pubblicato da

Trentenne, comunicatrice di natura, scrittrice per hobby e amante del mare. Una sarda con il sole negli occhi.

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