“Sono in volo per Roma e guardo tra le nuvole, non so cosa cerco, forse un volto, un sorriso, un pochino di calore che mi scaldi l’anima. Certo, questo viaggio non è come l’avevo immaginato, non ci sarà nessuno ad aspettarmi al aeroporto, nessuno che sa del mio arrivo, sarò una come tante che passerà inosservata con la sua valigia verde e l’aria un po’ disorientata. Sto quasi per sentirmi un tantino sola, quando dalla mia borsa sbuca il bigliettino di auguri che i miei amici mi hanno mandato per il mio compleanno, e quella frase “Inboccalupo per tutto, noi siamo con te!” mi riempie il cuore e tutto a un tratto ogni cosa mi appare chiara: non solo sola, non lo sarò mai!
Guardo ancora un po’ fuori dal finestrino e inizio a immaginare qualcosa di diverso per me, diverso da tutto quello che è stato fin’adesso, ma non mi va di sognare, perché io non sono una sognatrice, non lo sono mai stata, ho sempre visto tutto chiaramente, ma ho avuto l’assurda presunzione di riuscire a cambiare le cose, le persone, gli eventi.
Sono ormai nell’area arrivi dell’aeroporto, mi sembra quasi di vederlo per un attimo, tra tutta quella gente che gioisce alla vista di qualcuno che aspettano, poi quel ragazzo che tanto gli somiglia si gira e mi sorride, proprio in quel momento realizzo pienamente che non è lui, ricambio un sorriso felice, quel sorriso di chi finalmente è riuscita a mettere ogni pezzo al suo posto e penso: una cosa e certa: inutile negarlo, il primo amore non si scorda mai… Dopo questo volo dovrò aggiornare la mia frase su FaceBook:
“Con il tempo alla fine tutti riusciamo a vedere ciò che avevamo davanti e capiamo che non importa quanto tempo ci sia voluto, nel bene o nel male, valeva la pena aspettare!”
(Tratto da “Non chiamatemi sognatrice”)